venerdì 30 agosto 2013

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ABOUT MILANO E 101 COSE DA FARE A MILANO ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA

Voglia di fare la turista nella città che finalmente, dopo lunghi travagli emotivi, sono in grado di amare.

Bisogno di cercare preziosi tesori in solitudine o in compagnia di chi la ama forse più di me.

Ricerca di quella bellezza che mi gonfia il cuore e la mente e che mi rende capace di scoprire parti ancora misteriose e nascoste del mio io.

Necessità di tonificare le gambe dopo la dieta che mi sono autoimposta in occasione delle vacanze romane che mi attendono (forse).

Volontà di sentirmi viva in una città che, anche se non sembra, è più pulsante che mai. E non in senso negativo.

Desiderio di non fermarsi dopo questa settimana di scoperte, ma di continuare a settembre da dove sono rimasta. Dai fenicotteri rosa, direi.

Per fare tutto ciò mi servivano due cose: un cicerone ed una guida cartacea.

Si dia il caso che l’unico amico milanese che ho, guarda un po’, è talmente affezionato alla storia della sua città, da conoscerne gli scorci più celati e perfetti. Avere lui al mio fianco è una fortuna inestimabile, sia perché davvero ogni giorno imparo qualcosa (molto più che a scuola), sia perché tutto ciò che è la Milano nascosta commuove entrambi con la stessa intensità. E l’unione di intenti e di emozioni è una sensazione impagabile, che auguro a tutti di provare prima o poi. Più prima che poi. Non dirò che abbiamo fatto, cosa abbiamo visto e che abbiamo provato, me lo tengo per me. Cito invece, perché lo sappiate anche voi, la cosa più preziosa che il mio “instabile” amico mi ha dato: una poesia. Vi direte: che ha a che fare con Milano? Molto più di quello che possiate pensare. In primo luogo perché l’autrice, Antonia Pozzi, era una fragile e sensibile anima meneghina. In secondo luogo perché fa sempre un certo effetto leggere bisbigliando qualcosa dentro Villa Litta, la nostra biblioteca speciale, un edificio che fuori delude e dentro meraviglia. Dovrebbe essere tenuta meglio, splendida com’è! In terzo luogo perché attinente alla struttura pubblica c’è un parco, uno dei pochi qui a Milano, uno di quelli considerati tra l’altro malfamati, come la stessa zona in cui siamo: Affori. Accostarsi alla poesia “Prati” con il verde erboso tutto attorno da' ancora più significato alla lettura. Non dirò nulla, a parte che stavo quasi per piangere visibilmente commossa. Commossa e compresa, come sempre è quando si condivide un momento unico, di quelli cruciali della vita. Cercate le raccolte di Antonia Pozzi, leggete della sua vita e trovate l’antologia in cui si trova la poesia “Prati”. Leggetela. Poi cercatemi e fatemi sapere. Nel blog o in privato. Ci tengo davvero.


La guida cartacea, è presto detto, non poteva che essere 101 cose da fare a Milano almeno un volta nella vita. E’ un libro che ho subito notato in libreria e che mi ha immediatamente (non so spiegarvi neanche come) conquistato, senza nemmeno essere aperto. Sensazioni strane, che ogni tanto, per certe speciali occasioni mi pervadono completamente. Sensazioni mai fallaci tra l’altro. Ho avuto modo di conoscere la sua scrittrice Micol Arianna Beltramini e sono rimasta piacevolmente sorpresa di trovarmi davanti una persona che, come me, ha capito profondamente certe sfumature di Milano e ci tiene DAVVERO che questa città viva dell’immensa bellezza che cela. Mi sono davvero riscoperta amante della città tramite il suo lavoro fatto con dedizione, come una cerca antica atta al ritrovamento di ciò che di più bello possa esserci in un posto che non è mai stato considerato tale, né tanto meno speciale. Milano è invece speciale. Lo è perché è vecchia e nuova allo stesso tempo, basta tuffarcisi dentro per trovare nuovi angoli di paradiso, vecchi e nuovi, che, a volte sono persino fusi insieme. Pare quasi facciano l’amore. La fusione del moderno con l’antico la rende per me la città più romantica che abbia mai visto. No, non un romanticismo solare e spensierato, ma quello malinconico e volto al passato. Quello alla Gatsby, narrato in maniera così potente da Fitzgerald. Quello dell’amore che più che amore, è un ricordo. Un ricordo su cui però è stata impostata tutta una vita, così flebile agli occhi di uno sconosciuto. Milano è così: fumosa, cangiante e incompresa. Io spero che così resti sempre. Scoprirla è un’esperienza unica che vale la pena di tentare. Se ci riuscite ne uscirete arricchiti, fidatevi.

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