ABOUT MEMENTO
Ieri sera, dopo circa un anno, ho
rivisto per la seconda volta Memento,
a mio parere il miglior film di Nolan. Considerate che all’appello mi manca solo Insomnia, il thriller con il Sr. Al
Pacino, che mi riprometto di vedere prima della fine delle vacanze. Anche se
forse sarebbe meglio mi dedicassi all’essenziale, data la mia lacunosa
cultura cinematografica, prima del resto.
Ma veniamo a noi. Amo i film “intrippati”
e Memento -così come quella perla di Fight club che devo nominare, scusate- appartiene
a tal categoria. La comprensione della storia è in primo luogo minata
dall’ordine non sempre cronologico delle scene. Il film si muove infatti in due
direzioni: le sequenze in bianco e nero, del passato, seguono il normale corso
degli eventi, mentre quelle a colori, del presente, sono a ritroso. E’ naturale
trovarsi spaesati anche se, in breve tempo, capito il meccanismo, si è subito
indotti a bramare la scena passata per dare significato a quella futura, già
vista.
E’ un film di vendetta! Il
protagonista, Leonard, interpretato da quel bonazzo di Guy Pierce, vuole
vendicare la morte della moglie, avvenuta a seguito di un’aggressione con
stupro. E’ determinato, sveglio e motivato! C’è solo un piccolo dettaglio che di
fatto deraglia e compromette la sua cerca: la mancanza di memoria a breve
termine. E qui ritorniamo al motivo per cui il film è girato con netta
divisione in sequenze; ognuna di esse è un piccolo frammento di memoria perduta
dal protagonista, la cui scomparsa attiva gli ingranaggi stessi che porteranno
la storia verso un finale col botto! Pardon
un Inizio col botto!
Non posso permettermi di svelarvi
molto dei suoi contenuti, vi giochereste la sorpresa senza dubbio. Ma ribadisco che è un film meritevole, estremamente complicato e dal triste epilogo. La
pellicola va avanti proponendo principalmente riflessioni sull’importanza dei
ricordi; Leonard sa chi era, ma non sa chi è diventato. Anzi, sotto un certo
aspetto non sa nemmeno chi era, perché tutto quello che sa è autoinduzione
bella e buona, raggiunta mediante l’uso di suoi stessi messaggi, incorporati in
tatuaggi e fogliettini, indicazioni che gli permettono di portare avanti la
vendetta. Non dirò altro, la trama nasconde un segreto da scoprire a cui non potete
proprio rinunciare. Voi tutti fate un tentativo, provate a
guardarlo, anche se non è il film che fa per voi. L’idea di base è a dir poco geniale.
*A Memento accosto il nome di un caro amico, Mirko. Senza la sua
segnalazione la pellicola non sarebbe mai diventata un mio film cult. E forse
di Nolan conoscerei solo i Batman, che, per carità, son belli, ma permettetemi
di dire che non li preferisco a capolavori come questo o The Prestige. Mimmo
ancora tante grazie!*
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