domenica 15 settembre 2013

Racconti(di)MI

Quando a Milano si gioca Inter-Juve e io, ignara, rischio il linciaggio

Sono in metro con un amico, in procinto di andare in Duomo per goderci l’ultimo scampolo della serata, passata a strafogarci di cibo. Noi amanti dell’happy hour, senza classe, infatti, intaschiamo tutto l’intascabile per far sì che quegli otto euro siano ben spesi! Vi prometto che dei miei aperitivi milanesi e relative gag annesse vi riparlerò a breve, ma torniamo a concentrarci sulla metro e sulla sconcertante sicurezza di essere circondati. Io, lui e gli interisti! Ragazzi, ragazze e bambini, tutti con maglie e sciarponi neroazzurri, tutti avviliti. Ma tristi forti, senza un goccio di entusiasmo nelle vene. Rido e scherzo:  <<Deve essere andata male. Guarda che facce!>>. Il mio amico di rimando: <<Direi proprio di sì!>>. E continuo: <<Chissà contro chi si scontravano. Pensavo che oggi il Milan giocasse con il Torino in casa. Evidentemente mi sbagliavo>>.

Parlo piano, non sia mai che i miei discorsi li irritino, tutti quanti. Che tifoso puoi trovare nella mia Milano? Di qualsiasi genere. Quindi meglio stare zitti! Non è il caso di tirar troppo la corda….Ricordate che sono una persona contraddittoria con me stessa in tutto per tutto? Bene! Dopo aver saggiamente pensato di tacere, invece, esclamo ad alta voce: <<Ma possono fare il muso quanto vogliono. Chissené ! Tanto IO SONO MILANISTA!>>.

Sguardi funebri e gelide occhiate mi trafiggono. Come lupi mannari non vogliono altro che farmi a pezzi e banchettare col mio sangue. Mi uccidono con gli occhi...

Solo con gli occhi per fortuna. Nessuno si alza. Io mi copro la faccia: sono una vera masochista, me le invento tutte pur di rischiare le botte! Il mio amico ride: <<Adesso ci manca solo che mi metta a gridare pure io il mio cognome e la squadra per cui tifo!>>.  Ma essere juventino, portare il cognome di un arbitro noto ed essere egli stesso un ex arbitro sono caratteristiche davvero davvero troppo eclatanti. Urlarle a Milano non si può!

Usciamo e siamo salvi!

Poi torno a casa (anche in tram i tifosi mi accerchiano) e scopro che l’Inter ha pareggiato 1-1 con  la Juve. Ma cosa erano quelle facce turpi? Di che si disperavano? Mica hanno perso! Manco vinto, ma l’Internazionale non stava giocando di certo contro una squadretta! Interisti su con la vita! Che al massimo  ci penso io ogni giorno a rallegrarvela con leggendarie trovate e mirabolanti uscite fuori luogo. Che poi divento un capro espiatorio e mi menate di mazzate. E forse, per una volta, anche a ragione.


*Un caloroso grazie a chi era con me stasera. Non sono una persona saggia, non sono una persona stabile e non sono una persona facile, ma, nonostante tutto, mi circondo sempre di gente in gamba. La vita è strana; chissà se, oltre ad un linciaggio fatto come si deve, mi concederà altri incontri.*

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