giovedì 12 settembre 2013

VACANZE ROMANE

In treno

Sono in viaggio verso Roma. Mi sono dovuta svegliare all’alba per partire da Pesaro con la Frecciabianca. Anzi, prima dell’alba visto che il sole è sorto dal mare mentre ero in viaggio tra Fano e Pesaro.

Primo step: raggiungere la città del Rossini. Sono seduta sul mio bagaglio davanti all’uscita; devo scendere a breve, così evito di trascinarmi la valigia dentro uno scompartimento e attendo. Si apre la porta, entra il controllore e mi chiede il biglietto. Che palle! Sto giusto giusto giungendo alla mia prima meta. Glielo porgo e gli dico: <<Ora devo scendere>> e sorrido smagliante. Voglio essere a Roma, ora! Lui mi risponde allegro: <<Anche io!>>. E’ un uomo dell’età di mio padre, gioviale ed estroverso, come tutti noi marchigiani-romagnoli. E’ gentile, mi chiede che sto facendo e dove sto andando e mi da indicazioni sul meteo romano. Pare sia davvero caldo dall’altro lato dell’Italia. Il treno si ferma, gli auguro buon lavoro e scendo. Non so se  sono io con il mio charme che incanta o se ho beccato l’unico addetto Trenitalia simpatico ma già sono di buon umore.

In stazione tutti mi guardano un po’ troppo le tette! Grrrrrr. Ma in fondo va bene, mi piace così. Se uno non sfodera le sue armi che ce le ha a fare. Prendo con inspiegabile tranquillità e senza troppi imprevisti il Pesaro-Roma. Mi sento fortunata. Mi sento viva. Nuovo inizio.

Da brava geologa che si rispetti vedo una roccia in esposizione (in affioramento direi ai colleghi) e già distolgo l’attenzione. Il biancore dei calcari marnosi mi attrae, vorrei essere là sopra a constatare tutto quello che posso con le mie mani, come ai bei tempi. Schizzo una piega e rido. E’ folle il mio amore per la geologia. Ilaria e il ritorno alle scaglie!

Disegno la gente che dorme dopo aver sonnecchiato un bel po’ anche io. Ma non è che sia così ispirata e poi, lo ammetto, non riesco proprio a disegnare il grasso da decubito.


Sto ad un passo dalla città che sarà tutta mia per dieci giorni. Non vedo l’ora.

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