mercoledì 2 ottobre 2013

TRA SOGNO E REALTA'

C'era una volta un uomo

C'era una volta un uomo che, per puro caso, inciampò nella mia vita. Si ritrovò scaraventato nella minuscola casetta in cui abitavo. Era tutto molto strano perché dentro non ci era entrato mai nessuno. Ero timida e non ci facevo entrare mai nessuno. Era bello avere qualcuno accanto a me con cui chiacchierare. Conosceva il mondo, aveva provato tante cose e poteva insegnarmi a vivere. 

Ma io non ascoltavo. Ero stata sola per così tanto tempo...troppo tempo. Lo ascoltavo solo per finta. Volevo parlare. Di me, della mia vita, dei miei problemi. E cosi facendo parlai, ma non parlai di niente. Perché io, la mia vita e i miei problemi erano vuoti. Riempii il mio ospite di parole senza significato.

Ma lui rimase, con un sorrisetto lungo il viso, gli piaceva il gioco duro. Voleva che la mia bocca sussurrasse almeno un'osservazione, una parola significante. Aspettò. Continuò ad ascoltare. E così facendo smise anche lui di vivere. Dimenticò le sue esperienze, disimparò le sue conoscenze, smise di raccontarle.Si scordò tutto.

Divenne un uomo vuoto. E gli uomini vuoti trovano il modo di scappare. Ma non dalla mia casa, in generale dalla vita. Si uccise che ero lì. Io ero sempre lì. In casa. Non facevo altro che stare sempre lì.

Allora capii quel che dovevo fare. Spalancai l'uscio e iniziai a vivere. Dovevo vivere. Non più solo per me, ma anche per lui. 


*Rosa visse intensamente anche per lui ogni attimo della sua vita. Ma non seppe mai che l'Uomo non era mai diventato veramente vuoto. Neanche per un'istante.*

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