Essere Batman o
non esserlo..questo è il problema
Mentre annoiata monitoro facebook, mi soffermo ad osservare una tavola di Back in Black, in cui il più tosto Peter Parker di tutti i tempi affronta Kinping a muso duro e gli fa letteralmente il culo.
Mentre annoiata monitoro facebook, mi soffermo ad osservare una tavola di Back in Black, in cui il più tosto Peter Parker di tutti i tempi affronta Kinping a muso duro e gli fa letteralmente il culo.
Mi sale l’eccitazione, la provo ogni volta che sono davanti ad un
frammento di fumetto che mi sta a cuore, che è nel mio cuore. Sì proprio lì,
conficcato per benino. Non è un caso se, dopo lo straziante ritorno al costume
nero, non abbia più apprezzato la testata come prima. Mi sono sentita tradita e
scippata del mio Peter, quello più maturo, risoluto e determinato degli ultimi
tempi, sostituito da un’ombra rammollita di se stesso (lo so, lo so, ho i gusti di un sedicenne). Decido di condividere il
post con tanto di dedica ad una persona speciale, senza la quale conoscerei
solo la metà dei fumetti che amo: Mattia (Ti devo molto. E se prima non lo
sapevi, ora lo sai).
Poi arriva lei.
Vede il post e pensa di aver capito al
volo. Si prende tempo per decidere il da farsi, non può commentare in modo
banale, deve lasciare il segno. Infine spara, convinta, il suo commentino:
IO SONO BATMAN!
Allude alla giornata di ieri, quando, tra la
pioggia e la grandine, aveva trovato spassoso girare intorno a se stessa
coperta dal telo da mare, canticchiando “Batmaaaannananana…”.
Peccato che gli
sfugga l’essenziale, cioè che ha di fronte Peter Parker (l’UOMO RAGNO!) non
Bruce Wayne. E che il costume sarà pur sempre nero, ma senza mantello e con un ragno bianco impresso nel petto, CAZZO!
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