martedì 26 agosto 2014

ILa Menca e gli Emmy Awards

Emmys da strapazzo

Ieri notte ho avuto la bella idea di guardarmi tutta la premiazione degli Emmy Awards 2014 alla TV. Gli intenti erano dei più frivoli: idolatrare Matthew McConaughey, guardare qualche vestito e ascoltare le mie buone tre ore e passa di inglese quotidiano.

Voglio il vestitino di Julia Roberts!

Non ho avuto modo di guardare buona parte dei telefilm in nomination (oddìo, forse sarebbe più corretto dire che ho visto esclusivamente True Detective pochi giorni fa) e non ho proprio modo di scrivere un post che analizzi nel dettaglio ogni scelta degli Accademy. Rimando perciò alla visione dei telefilm in gara le mie opinioni.

L'espressività di Kit Harington non si smentisce

In breve, per i drama, Breaking Bad ha sbancato aggiudicandosi 5 premi importati come Miglior serie, Miglior attore protagonista (Bryan Craston), Miglior attore non protagonista (Aaron Paul), Miglior attrice non protagonista (Anna Gunn) e Miglior sceneggiatura. 

Per le commedy prevale, come gli anni seguenti The Modern Family aggiudicandosi (con mio grande disappunto) per la quinta volta consecutiva il titolo di Miglior serie comica e portandosi a casa tre premi in totale (Miglior serie comica, Miglior attore non protagonista con Ty Burrell e Miglior Regia).


Mamma mia! Quanto è invecchiato Joey!

Grandi esclusi: True Detective, premiato solo per la Miglior Regia (il potere della piano sequenza) e Orange is the new black (serie Netflix di cui in più frangenti mi è stato parlato benissimo e che recupererò a breve).

Sherlock acquista il ruolo di vincitore a sorpresa strappando a Fargo (Miglior miniserie e Miglior regia) tre importanti premi per le miniserie/film tv (Miglior sceneggiatura miniserie, Miglior attore protagonista di una miniserie con Benedict Cumberbatch e Miglior attore non protagonista di una miniserie con Martin Freeman). Bel colpo per un prodotto inglese!

Il giovane (secondo Rai4) Jim Parsons 

Resta perciò all'asciutto Matthew McConaughey che ha mancato un triplete storico dopo la vittoria del Golden Globe e dell'Oscar come Miglior attore per Dallas Buyers Club (ora che ci penso Leonardo Di Caprio se la riderà alla grande). A mio avviso è un vero peccato; mai un attore era riuscito a riabilitarsi ai miei occhi come ha fatto lui nel 2014. Si vede che gli portato sfiga, son tre giorni che non faccio altro che tentare di disegnarlo (sono un modello di stalker evoluto io!)

Cheeres Mat!

L'amaro in bocca è sparito subito dopo aver ascoltato il discorso di ringraziamento di Bryan Craston, che vi invito ad ascoltare.


Ed epic win per essersi limonato Julia Luois Dreyfus.


Potrei chiudere qui il breve resoconto se non fosse per la nota dolente che mi sono vista tutta la serata su Rai4. E ragazzi è stata un'agonia (non rompete con il fatto che c'era lo streaming sul web perché non ho wi-fi!). La nostra rete pubblica ha infatti ben pensato di non dare ai suoi spettatori la possibilità di guardare gli Emmy Awards in lingua, quando sarebbe stato molto semplice trasmettere in televisione l'evento senza commenti di sorta e mantenere in radio le voci italiane fuoricampo.

Sorbirsi le battute di Gene Gnocchi per tre ore e mezza (perché, sì, uno dei commentatori era proprio Gene Gnocchi) è stata una delle esperienze più rivoltanti che la televisione italiana sia stata in grado di darmi. Lo squallido teatrino comico che si è consumato ha indebolito la forza di uno show che, vuoi o non vuoi, è seguito da un pubblico di nicchia, composto da appassionati che lo guardano con massima serietà e che, a loro volta, pretendono massima serietà. La scelta di affidare al comico gran parte degli interventi, mettendo in secondo piano la premiazione stessa, ha trasformato la diretta in un cabaret discutibile e di cattivo gusto. L' "Ecco Paolo Villaggio"  riferito a George Martin risuonerà (aihmè) per molto tempo nella mia testa come esempio di male assoluto.

Insomma, ancora una volta, con le sue scelte discutibili, la televisione italiana si mostra per quello che è: UNA BELLA MERDA.

Che dire, a me non resta che consolarmi così....












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