domenica 21 settembre 2014

Il ritorno al futuro di Dylan Dog

A pochi giorni dal rilancio di Dylan Dog (o meglio, dal downgrade, come preferisce chiamarlo il curatore della testata Roberto Recchioni), mi sono recata a Cremona con lo scopo di ammirare l'esposizione di alcune tavole inedite dei futuri albi. Per l'occasione, oltre a Franco Busatta, erano presenti gli autori del numero 337, Spazio Profondo: lo stesso Roberto Recchioni e Nicola Mari che, con estrema disponibilità, ci hanno parlato del loro lavoro di "rimodernizzazione" della serie.


Come sempre potete trovare il mio resoconto QUI nel sito de Lo Spazio Bianco, per cui scrivo ormai da un anno (come passa il tempo quanto ci si diverte!).

Visto che molto spesso gli appassionati mi fanno delle domande sul futuro di Dylan, ho deciso di ricapitolare il mio anno per fiere ed eventi, alla scoperta di qualche interessante chicca sul nostro Indagatore dell'Incubo preferito, nel suddetto post. 

Perdonatemi, ho deciso di utilizzare la regola delle 5 W. Ma, in fondo, che male c'è? Si tratta del principio su cui si basa il giornalismo anglosassone perciò rimango in tema, considerando il fatto che Dylan è inglese e vive a Londra.

CHI? 

A portare avanti il downgrade ci sta pensando Roberto Recchioni. Il curatore, scelto dallo stesso Tiziano Sclavi, è aiutato da Franco Busatta e da un equipe d'autori d'eccezione composta da Paola Barbato, Gigi Simeoni, Nicola Mari, Angelo Stano e Bruno Brindisi, solo per citarne alcuni. 

ILaMenca: "Quali sono i tuoi progetti futuri? Su cosa stai lavorando"
Rrobe: "[...] Poi ci saranno delle cose interessanti su Dylan Dog, ma è ancora presto per parlarne. Poi vedrai."

Fu così che mi disse Roberto Recchioni la prima volta che lo incontrai. Gli stavo facendo alcune domande per Italian Post, sito ormai defunto per cui ho collaborato con impegno e dedizione fino allo scorso Marzo (ahimè, non tutto va per il verso giusto) e per il quale intervistai l'autore in occasione della ristampa di Mater Morbi. La seconda volta che lo rividi venne ufficializzata la cosa, in Feltrinelli, a Milano, quasi alla chetichella, con la sorpresa dei fan presenti (o almeno della mia).



Ora, che è più di un anno che le cose sono ufficiali, il papà di John Doe si esprime così:

"Mi è arrivata la proposta personale da parte di Tiziano Sclavi di diventare curatore. Non me lo aspettavo assolutamente, avrei detto volentieri di no perché sapevo quanto sarebbe stato difficile e quanto la cosa mi avrebbe esposto all'attenzione di tutti, ma non si può dire di no a Tiziano Sclavi quindi con la mia proverbiale irruenza ho iniziato questo lungo percorso."

C'è chi si fida e c'è chi non lo fa. Dylan Dog rimane comunque nelle sue mani.

QUANDO?

Le storie nuove al 100% le avremo in mano a breve, dal 27 Settembre 2014. Gli albi che ci hanno accompagnato per tutto lo scorso anno sono 12 storie scelte da Roberto Recchioni dagli archivi e mandate in stampa dopo una revisione dei dialoghi attuata dallo stesso curatore insieme a Tiziano Sclavi, Mauro Marcheselli e Paola Barbato. 



Insomma non ci resta che fare il countdown...

COME? 

Il Come è senza dubbio la parte più interessante di tutto il discorso. Il punto essenziale su cui si basa il downgrade di Dylan Dog è il ritorno agli anni 2000. Di fondo possiamo dividere il processo in tre parti: la modernizzazione di Londra, la modernizzazione del mondo intero e la modernizzazione della struttura narrativa degli albi. In mezzo c'è il bisogno di ridare peso ad alcuni dei personaggi del dylandogverse, come si dirà in seguito a proposito dell'ispettore Bloch.

Modernizzazione di Londra

La Londra fittizia di Tiziano Sclavi ci piace e a nostro modo l'amiamo, ma non è la Londra che conosciamo tutti, quella che ci ritroviamo davanti quando prendiamo il nostro volo low cost e approdiamo in Inghilterra. Con l'intento di coinvolgere un pubblico nuovo, più giovane, si è deciso di cambiare e di rendere vera la città di Dylan Dog.

"Vogliamo portare Dylan nel mondo presente e per questo, in primo luogo, abbiamo lavorato su Londra. Oggi ogni ragazzino con trenta euro in tasca può andare a Londra, tornare, leggere Dylan Dog e osservare che la Londra in esso narrata è un posto che non esiste. Perciò nei nuovi numeri Londra diventerà la Londra reale, con le sue comunità, con i suoi negozi e con le persone che la popolano"

Una Londra vera con gente vera che vi abita. A tal proposito i nuovi personaggi che verranno inseriti nella continuity nel numero di novembre rappresentano il tentativo di descrivere la Londra multietnica a cui siamo abituati a pensare. L'ispettore Carpenter (capo della polizia di colore) e l'assistente Rania (islamica con il velo Hijab a coprirle i capelli) sono l'esempio del grado di integrazione rilevabile nella capitale inglese.



Modernizzazione del mondo intero


Ampliamo il discorso fatto in precedenza alla Gran Bretagna e al pianeta per intero.

Poco tempo fa è stata presentata sulla pagina facebook ufficiale di Dylan Dog la copertina del numero di novembre con il sottostante commento:

Questa dovrebbe essere la copertina di Dylan Dog 339. Usiamo il condizionale perché, forse, oggi lo Union Jack cambierà per sempre.



Il post si riferisce alla possibilità, scongiurata, che la Scozia potesse votare in maniera favorevole al referendum per l'indipendenza dal Regno Unito.

Si tratta perciò di un cambiamento profondo del fumetto, che dovrebbe iniziare a raccontarci di un mondo che riconosciamo. Uno degli aspetti presi in considerazione a questo punto è il rapporto che c'è tra il mondo e la tecnologia (avete letto bene, tra il mondo e la tecnologia, perché dal canto suo Dylan odia la tecnologia e continuerà a farlo). Prendiamo le ricerche dell'Old Boy e immaginiamo di realizzarle nel nostro mondo; appare immediato pensare alla consultazione degli archivi come un metodo di indagine un po' obsoleto.

"Io per primo non pagherei mai un detective che non sa accedere a Google! Dylan continuerà a non saper usare il computer, ma Groucho avrà uno strumento, che sarà uno smartphone. Sarà un oggetto divertente perché come gli attuali smartphone avrà una propria intelligenza artificiale che parlerà con Groucho e odierà Dylan. Questo permetterà a Dylan di ottenere informazioni su Google o su Wiki."

A tal proposito anche il nuovo arcinemico dell'Indagatore dell'Incubo, John Ghost, dovrebbe rappresentare l'ambiguità del genere umano, derivata dalla necessità di sottacere i problemi del mondo per il proprio tornaconto (leggasi, ad esempio, l'uso smodato degli smartphone pur conoscendo la provenienza di questi ultimi e i problemi etici che ne derivano).



Modernizzazione della struttura narrativa degli albi

La griglia Bonelli non subisce modifiche, ma di contraltare la narrazione di albo in albo viene modificata sulla scia di telefilm come Dottor House, che permettono una fruizione sia continua che intermittente del prodotto. Sarà perciò introdotta una continuity molto soft che darà modo di seguire Dylan Dog in un vero e proprio percorso alla scoperta di altri lati di sé.

Il tentativo di avvicinarsi al fumetto superoistico è accentuato anche dalla prossima presenza di un cross-over tra Dylan Dog e Dampyr, come ebbe modo di spiegare lo stesso Roberto Recchioni a Lucca Comics & Games 2013:


“Dampyr avrà un crossover sulla serie regolare di Dylan Dog, cioè una storia che inizierà su Dylan e terminerà in Dampyr, rimanendo comunque autoconclusiva anche se acquistata singolarmente. Le due storie insieme daranno invece vita ad una storia lunga.”

Il non ancora Ex Ispettore Bloch

E poi c'è il caso Bloch, che ha creato panico e scalpore tra i fan. Nel tentativo di dare maggiore spessore all'ispettore si è deciso di mandarlo in pensione e di farlo ritirare a Wickford (sempre che abbia sentito bene il nome all'ultimo incontro di Cremona) con l'intento di rendere la vita dell'Old Boy un poco più problematica, lasciandolo nelle grinfie dell'ispettore Carpenter.

"Bloch va in pensione, ma non muore né tanto meno esce di scena! Sarà più presente di prima e avrà un ruolo più interessante di quello odierno; non sarà più un mezzo, un mero strumento narrativo che risolve a Dylan determinati problemi. Poiché il personaggio non fa più alcun tipo di evoluzione da anni, lo facciamo uscire da questa gabbia che gli è stata costruita intorno e lo riportiamo di nuovo ad essere un personaggio cool."




DOVE?

Negli albi! E dove, se no? 

Ma ricapitoliamo le testate dedicate al personaggio che si salvano...

Serie regolare

337 Spazio Profondo, prologo fantascientifico sceneggiato da Recchioni, disegnato da Mari e colorato da De Felici, con lo scopo di dare uno scossone forte in grado di far capire ai lettori che non si scherza più e che a Dylan Dog potrà accadere di tutto.

338 Mai più, Ispettore Bloch,110 pagine di 
commedia nera stile Monty Python con cui dire addio all'Ispettore Bloch, figura centrale dell'albo. Disegnato da Brindisi e sceneggiato da Barbato che, sempre allo scorso Lucca Comics ha dichiarato:

“Tutta la storia compie un arco prevalentemente emotivo, che noi ci siamo giocati in maniera divertente. Roberto mi ha indirizzato verso il mantenimento di toni più leggeri in modo da raccontare la cosa in maniera più divertente e divertita. L’evento è infatti già di per sé drammatico poiché narra di una rottura col passato. L’ispettore ne esce bene e rafforzato come personaggio, levandosi di dosso la patina del povero uomo che deve lavorare e non ne ha più l’entusiasmo"


339 Anarchia in Inghilterra, sceneggiato da Simeoni e disegnato da Casertano, si rifà al vivo ricordo dei riots per introdurci il nuovo ispettore Carpenter e la sua assistente.

"La reazione di Carpenter nei confronti di Dylan è quella che ha Striscia la Notizia nei confronti di Vanna Marchi. L'ispettore vede Dylan come una specie di buffone che deve essere distrutto anche a colpi di articoli sui giornali."

340 Il sospetto (titolo non ancora definitivo), con ai testi Medda e al disegno Nizzoli narra della prima visita di Dylan Dog all'ispettore Bloch nel villaggio in cui si è ritirato.

MAXI Dylan Dog Old Boy

In cui saranno proposte storie tradizionali, senza le modifiche al dylandogverse.

ALMANACCO

In cui verranno raccontate delle storie ambientate a Wickford, nella nuova residenza di Bloch e dove troveremo al lavoro disegnatori classici come Mignacco, Roi e Piccatto e new entry come Riccardo Torti.

SPECIALE

In cui verranno narrate le vicende ambientate nel Pianeta dei Morti di Bilotta.

COLOR FEST

In cui si sperimenterà e si tenterà di ritornare alla stimolante atmosfera degli albori.

Negli albi troviamo un connubio di autori classici (Ambrosini, Bacilieri, Casertano, Mari, Piccatto, Roi, Mignacco e Chiaverotti per citarne qualcuno) e nuovi (Baraldi, Ratigher, Simeoni) per Dylan Dog. A voi la scelta!

PERCHÈ? 

Il perché è facile. Dylan Dog, vuoi o non vuoi, ha smesso di essere il personaggio che era, quello che sconvolgeva gli adolescenti con le sue citazioni cinematografiche e i suoi misteri irrisolti. Quindi se,da un lato, è necessario capire che i tempi son cambiati e che i rimandi al cinema non hanno più l'impatto che avevano sui ragazzi negli anni '80 (quanto per vedere un film dovevi aspettar per lo meno l'uscita della VHS), dall'altro è necessario ridare l'enigma e il dubbio in mano a Dylan Dog. Si cerca perciò di tornare alla formula "domanda senza risposta" perché l'Old Boy combatte davvero i fantasmi dell'uomo, ma spesso non li comprende.

"Dylan non deve essere un quarantenne comodo, deve essere un trentenne scomodo che ha le sue difficoltà, le sue inquietudini e che vive con intensità ogni situazione ponendosi al centro di esse."


Non ci rimane che sperare che Dylan Dog rimanga al centro dei nostri cuori per molto tempo ancora e che il nuovo Dylan ritorni ad essere definitivamente se stesso.

Ma c'è un ultimo perché a cui rispondere. 

"Perché ti fai un mazzo tanto per sto Dylan Dog?"

E la risposta è: "Perchè lo amo"




*Ho un sacco di amici che seguono e amano Dylan Dog. Molti ne sanno più di me, mi consigliano gli albi imperdibili e si confrontano in maniera stimolante con la sottoscritta. Beh, amici miei, questo scritto è per voi che non avete potuto accompagnarmi ai numerosi incontri a cui ho partecipato, ma che avreste tanto voluto.*

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