mercoledì 10 settembre 2014

Maratona dei corti d'animazione al Milano Film Festival

Ebbene sì, ieri mi sono presa la mia bella copertina di lana e sono andata a Parco Sempione, proprio a fianco del Castello Sforzesco, per farmi una scorpacciata di corti di animazione. Non so se a voi ve ne freghi niente, ma vi faccio un piccolo resoconto di quello che ho visto e di come l'ho trovato. Non sono un'esperta e tutto quello che scriverò dipende dai miei gusti personali. Di genere prediligo le animazioni che raccontino una storia o che quanto meno sappiano farmi emozionare. Insomma per me è indispensabile che ci sia una storia, che sia chiara e che ci sia un significato intrinseco ben espresso dalle stesse immagini.

E ora sotto a chi tocca!
  • Alfred Jerry & 'Pataphisics
    "Alfred Jarry (Laval, 8 settembre 1873 – Parigi, 1º novembre 1907) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta francese. La sua commedia più famosa è l'Ubu Roi (1896), considerata caposaldo e vera e propria pietra miliare del teatro dell'assurdo. I testi di Jarry sono considerati tra i primi sul tema dell'assurdità dell'esistenza e hanno a che fare con il grottesco e il fraintendimento.", dice wikipedia. Prima di vedere il corto non sapevo neanche chi fosse Alfred Jarry, non sapevo nulla delle sue opere e del suo genio e non sapevo cosa fosse la patafisica (" è la scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità" con cui ha creato nonsense e effetti comici utilizzando termini scientifici e accademici). Ora invece so qualcosa in più e l'ho scoperta in maniera divertente. Come non apprezzare?

  • An adventurous afternoon
    Un'avventura nello spazio che fa l'occhiolino ai comics degli anni Trenta e Quaranta. Disegni particolari e apprezzabili, ma niente di che.

  • Bang! Bang!
    C'è dentro il bisogni di liberarsi di una figura paterna ingombrante e a cui non si dice mai di no. C'è la caccia e le armi da fuoco che appaiono come una sorta di metafora delle ferite interiori inferte e ricevute. C'è un lupo selvaggio che difende la sua libertà e la sua vita. Perché solo una vita libera è davvero una vita vissuta. E delle volte servono proprio dei grossi no. Toccante e dai disegni eleganti, merita una visione.


  • Baths
    Due anziane signore nuotano e all'improvviso ogni fantasia prende forma e la gioventù riaffiora. Ma soltanto per un breve sogno ad occhi aperti. Carino e decisamente ben disegnato.

  • Black Tape
    La guerra a passo di tango. Quando la musica e il ballo diventano un veicolo per sottolineare l'atrocità dei combattimenti corpo a corpo e la loro totale assenza di scopo. Per chi ne sa più di me alcuni momenti del corto si riferiscono a momenti salienti del conflitto israelo-palestinese. Idea geniale e corto godibile.

  • Cruise Patrol
    Rilettura del cinema dei ruggenti anni ottanta e di tutto ciò che è considerato cinema di sottogenete, il corto narra la storia di un salvataggio. Ranger vs crudeli orsacchiotti di peluche! Divertente, ma niente di che. Il tratto non era di mio gusto.

  • Don’t Hug Me I’m Scared - Time
    Ragazzi era un video musicale. Non sono riuscita a sopportarlo. Ma de gustibus, visto che si tratta di un fenomeno virale.

  • Fingers Tale
    Vi siete mai chiesti se sia stata solo la fortuna ad evitare che vi tagliaste le dita delle mani con un coltello durante le preparazioni in cucina? Se la risposta è no, dovreste farlo. Il corto turco è stato davvero tra i più divertenti della maratona, permettendo di osservare cosa fanno le dita durante un istante di tempo congelato con una vera sorta di parodia cinematografica dei genere thriller e action.


  • Hasta SantiagoToccante racconto del percorso per raggiungere Santiago de Compostela tra uomini e donne che vale la pena di conoscere e città che si respirano grazie alla potenza dell'animazione. Nonostante il tema non mi tocchi più di tanto il corto è davvero ben fatto e alcune scene (i girasoli che seguono il passaggio del protagonista, la corsa in groppa ai topi e la sequenza dei cuori) ti entrano dentro.
  • High WoolPerfetto e geniale. Come riuscire a raccontare al meglio lo scontro tra due pistoleri? I duellanti, composti di filo, spariscono letteralmente dall'animazione a causa della velocità delle pallottole che trascinano i due e li trasformano in una balla di fieno danzante. Come dire la violenza genera solo polvere, ma farlo in modo molto figo! Ripescatelo, ne vale davvero la pena.
  • Homo Homini BisonteLa storia dei bisonti, un tempo numerosi in America, oggi specie in via d'estinzione. Il corto in questione è ricco di piccole perle umoristiche oltre ad essere di facile fruizione. Ti fa innamorare sin da subito degli enormi erbivori che sono solo capaci  di correre e, in un certo senso, scappare dall'uomo. Tutto questo e molto di più. Non vedo l'ora di poterlo rivedere per parlare con maggior cognizione di causa.




  • I like it when you're goneCarina la tecnica utilizzata, ma il viaggio della protagonista, tra una navigazione in barca e una cavalcata sul pesce non mi ha commosso. Rimane comunque un bel modo per descrivere le sensazioni che solo il mettendosi in marcia si possono provare.
  • Jhonny Express
    Davvero spassoso! Inoltre ho un debole per la tematica affrontata che mi ha fatto tanto pensare al secondo volume del graphic novel Hilda di Luke Pearson. Il pony express Jhonny deve fare una consegna in un pianeta abitato da alieni piccolissimi e ne combina delle belle senza neanche rendersene conto. Quando si dice che molto spesso non vediamo cosa siamo in grado di fare agli altri.

  • L'homme sur sa chaise
    Poetico e disegnato benissimo. Non racconta una storia ma riesce perfettamente a descrivere con le sole immagini l'uomo che non da nulla per scontato che si interroga su tutto. Insomma quello che cerca di vedere oltre se stesso.

  • M.o.M
    Toccante: Unisce l'importanza del rito quotidiano alla grande tristezza dovuta alle scelte sofferte che si è costretti a fare nella vita. Impressionanti i disegni. Era molto breve e la cosa mi ha infastidito.

  • Pandy
    Adorabile storia (inventatissima) dell'evoluzione passata, presente e futura del panda. Un modo davvero ironico di spiegare quanto l'uomo rovini l'ecosistema o cerchi sempre di salvarlo nel modo sbagliato. La storia di come un'animale come il panda sia riuscito a sopravvivere ai cambiamenti climatici più rigidi, ma non riuscirà mai a liberarsi del suo più grande nemico: il genere umano. La scena finale dice tutto.
  • Poker
    Si ok i coloratissimi protagonisti del corto vanno a tempo di musica e si modificano in maniera divertente. Però io continuo a vederci solo un esercizio di stile senza anima.
  • Rabbitland
    Tanto struggente. Perfetta descrizione di ciò che significa votare per un italiano oggi. Quei poveri coniglietti rosa senza cervello strappano il cuore. E pensare che è una metafora per descrivere noi, il mondo occidentale e civilizzato dotato di elezioni democratiche, non migliora di certo le cose.


  • Suicisse
    Farci notare quanto faccia schifo il corpo umano tramite un corto non è così difficile: ci piazzi i peli del naso e un foruncolo e il gioco è fatto! Troppo poco articolato, non mi ha convinto troppo.

  • The Construction of ANSTALT3000
    Davvero ste cose post-moderne e psichedeliche non le capisco! Non provo neanche a capirle tanto non  mi piacciono e non mi piaceranno mai. Perdonatemi, ma passo.

  • The Master's Voice: Caveirao
    Una zanzara svolazza in casa ronzando con aria minacciosa. Il tempo si ferma all'improvviso e lei rimane a mezz'aria facendoti pensare: "Che fico!". Poi tutto diventa surreale, arrivano i fantasmi animati in 2D e l'atmosfera si guasta. Carino eh! Ma dopo un inizio che faceva così ben sperare il corto distrugge ogni aspettativa diventando qualcosa d'altro. Qualcosa di peggio. e poco importa poi è tutto dedicato al conflitto tra autoritarismo e stile bohemièn.

Non ho visto l'ultimissima parte della rassegna perché ahimè dovevo scappare a prendere l'autobus per ritornare scalza e contenta a casa. Probabilmente ho lasciato per strada qualche corto (tipo quello sulla sindrome dell'arto fantasma che era poesia pura!), ma non riesco a ritrovare tutti i dati sul sito del Milano Film Festival e sono anche un po' cotta. 

Comunque ste serate alternative mi piacciono da morire! 

Lunga vita ai corti!

Nessun commento:

Posta un commento